Hub della conoscenza: riflessioni, incontri e inaugurazione

Dalla Carta dei Valori in agricoltura al tavolo di lavoro fra imprese per colmare il gap fra formazione e occupazione e alla riflessione delle amministrazioni comunali per possibili gestioni associate. Fino al taglio del nastro della sede dell'Hub in Villa Seccamani a Leno.

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19 marzo 2024
Novità |  Sostenibilità |  Privati |  Imprese |  Soci |  Territorio | 

Dare valore all'agricoltura italiana. E' stato questo il tema del workshop che si è tenuto a Leno nell'ambito dell'Hub della conoscenza, il progetto che Cassa Padana ha avviato lo scorso gennaio in collaborazione con Politecnico di Milano e Istituto Capirola di Leno.

In un contesto in cui il settore è in profonda evoluzione, sia dal punto di vista dell'offerta che della domanda, l’incontro ha proposto anche alcune testimonianze ed esperienze bresciane accomunate dalla scelta di guardare oltre il proprio recinto.

«Esempi antesignani di modelli a piattaforma, con aziende che si mettono insieme per fare ciò che da sole non riuscirebbero», ha spiegato Giuliano Noci, prorettore del Politecnico.

Alberto Cavagnini, amministratore delegato di un grande allevamento di scrofe a Milzano, ha illustrato gli sforzi fatti per innovare il sistema di controllo e ciclo di produzione costituendo anche una partnership con un brand per un progetto di filiera, così da commercializzare il suo prodotto.

Marco Baresi, allevatore e consigliere di Confocooperative, ha ricordato il ruolo e il peso della cooperazione nell’agricoltura lombarda: 197 aziende, 31.750 soci, 4.540 addetti, 3,9 miliardi di fatturato (con Brescia, Cremona e Mantova a fare la parte del leone). Baresi gestisce due aziende zootecniche, a Lonato e Cigole, e come Cavagnini si avvale della collaborazione delle università.

Alessandro Scartapacchio, socio della Cooperativa agricola Manerbiese, ha sottolineato il valore aggiunto di operare insieme mettendo in comune risorse, idee, obiettivi. Si rinuncia a un pezzo di libertà, ma per la libertà più grande di poter crescere meglio.

Gianmaria Bettoni, Presidente Caseificio Torre Pallavicina, ha illustrato come le nuove tecnologie, quali la blockchain, consentano innovazioni importanti per la tracciabilità dei prodotti,  la difesa dalla contraffazione per una maggiore sicurezza per il consumatore finale.

Grazie alla tecnologia, semplificando il concetto, si crea un registro digitale distribuito, in grado di memorizzare dati di qualsiasi tipo (filiera, trasporto ecc); inoltre gli smart contracts, ossia i protocolli informatici, su una blockchain, facilitano, verificano e fanno rispettare la negoziazione e/o l’esecuzione di un contratto.

Nel corso dell'incontro è stata presentata una Carta di valori che parte da quattro punti: brand Italia, l’unico brand che conta; sostenibilità ambientale della nostra produzione; legame con il territorio di riferimento; integrazione tra sistema agro-alimentare e turismo.

L’obiettivo di medio periodo dell’Hub della Conoscenza è di far crescere una Comunità di interessi e pratiche intorno al sistema agricolo della Pianura Padana. Una Comunità che intenda affermarsi intorno al tema della centralità degli asset intangibili, con la definizione del brand, la messa in atto di intensi processi di conoscenza, la realizzazione di una rete di relazioni, al fine di rendere possibile un percorso di piena valorizzazione del nostro cibo.

In questo quadro, sono previste per il 2024 due macro progettualità: iniziative formative rivolte a tutti gli operatori della filiera  e tavoli di filiera finalizzati all’attuazione operativa dei principi alla base della Carta dei Valori.

Per quanto riguarda la formazione, saranno promossi corsi di aggiornamento su benessere animale tra regolazione e competitività di imprese: sicurezza alimentare come opportunità da valorizzazione; tecnologie digitali e agricoltura perché non è solo una questione di scienza e precisione; bilancio in agricoltura per una gestione d’impresa sostenibile.

Ora il focus dell'Hub della conoscenza, la cui sede in Villa Seccamani sarà inaugurata il 20 aprile, si sposta su giovani e lavoro e gestione associata del territorio da parte delle amministrazioni pubbliche.

La scuola è troppo distante dal mondo del lavoro. Lo afferma l’85,9% degli italiani e l’89,1% degli studenti.

Lo dicono anche i numeri: si stima infatti un fabbisogno occupazionale entro il 2027 pari a quasi 1,3 milioni di laureati o diplomati Its: in media, circa 253.000 all’anno a fronte dei 244.200 effettivamente previsti.

Nei prossimi anni ci sarà dunque un fabbisogno inevaso di almeno 8.700 persone con formazione terziaria ogni anno, per un totale di 43.700 nell’intero periodo considerato, di cui circa l’80% costituito da laureati in discipline Stem, economiche, statistiche, sanitarie e giuridiche.

Un gap preoccupante in uno scenario demografico ancora più incerto. I giovani in Italia sono pochi e in futuro saranno ancora meno. Oggi i 18-34enni sono 10.293.593: negli ultimi vent’anni si sono ridotti di oltre 2,8 milioni. Erano il 23% della popolazione nel 2003, sono scesi al 17,5% nel 2023 e tra vent’anni, nel 2043, si ridurranno al 16,4% del totale.

Colmare il gap tra formazione e lavoro, sostenere i giovani nell’inserimento lavorativo, rafforzare le competenze richieste dal mondo imprenditoriale, coadiuvare i ragazzi nel percorso professionale in modo personalizzato, creare collegamenti concreti tra mondo scolastico/accademico e mondo del lavoro.

E' questo l'obiettivo del tavolo di lavoro che si è riunito il 19 marzo nella sede di Cassa Padana a Leno.

Alcune imprese del territorio hanno affrontato insieme il nodo del lavoro dei giovani e il gap fra la domanda e le richiesta di alcuni profili professionali. Fondamentale la presenza di dirigenti e insegnanti dell'Istituto Capitola di Leno.

Prossimo appuntamento dell'Hub il 25 marzo con un workshop dedicato alle amministrazioni locali e centrato sulla riflessione di possibili orizzonti di gestione associata dei comuni della Bassa Bresciane, strategia importante per poter sostenere la competitività del territorio.

Si tratta del proseguimento dell'incontro del 29 febbraio scorso a Cigole dove, per la prima volta, sindaci e amministratori locali si sono confrontati su questa problematica.