"Noi di Cassa Padana negoziamo fiducia: il denaro è solo un mezzo"

Il direttore generale Andrea Lusenti fa il bilancio dell'anno che si sta per chiudere: numeri positivi, sostegno al territorio, alle famiglie e alle imprese

Andrea Lusenti Direttore Generale Cassa Padana
14 dicembre 2022
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“Negoziamo fiducia. Il denaro è solo un mezzo. E la fiducia nasce dalle concrete relazioni che abbiamo con i nostri clienti e il nostro territorio. E queste relazioni, che non possono essere sostituite con la digitalizzazione di ogni servizio bancario, nascono e si sviluppano perché siamo una banca di comunità. Una banca al servizio del territorio. Questo è il nostro passato, il nostro presente e sarà anche il nostro futuro. Al di là di ogni crisi”.

Andrea Lusenti, direttore generale che Cassa Padana, è soddisfatto del lavoro fatto in questi ultimi anni. Nonostante le continue crisi – prima la pandemia, poi la guerra nel cuore dell'Europa, quindi la difficoltà dell'approvvigionamento della materie prime, l'aumento dei prezzi e infine la crisi energetica – per Cassa Padana il 2022 è stato un anno positivo. Non solo per i numeri di tutto rispetto, ma anche perché la banca ha rafforzato la presenza sul territorio e ha raggiunto gli obiettivi prefissati.

“Mentre si assisteva all'uscita dei grandi gruppi bancari dai territori, con tante chiusure di filiali e sportelli”, spiega Lusenti, “noi abbiamo garantito il nostro sostegno. E in alcuni casi, abbiamo rafforzato la nostra presenza. Ciò è avvenuto nel Veronese, per esempio, con l'arrivo pochi mesi fa della filiale di Peschiera. In quest'area, dove il nostro Gruppo Cassa Centrale non è presente, abbiamo intenzione di impegnarci anche nel 2023. Poi penseremo ad altri luoghi. Come Mantova città e la provincia di Parma”.

Questa presenza capillare, da alcuni anni in Cassa Padana si sposa con un'accelerazione delle relazioni con i clienti, le famiglie e le aziende.

“Ancora di più ci impegneremo per mettere al primo posto i loro bisogni. Oggi è più che mai necessario perché la crisi economica morde duro e ci sono famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Nonostante si continui a proporre un modello bancario disegnato su grandi gruppi, nella realtà siamo noi banche di comunità a sostenere i territori. Perché non trascuriamo i bisogni delle nostre comunità, in particolare quelli delle parti più fragili.”.

Non si tratta solo di un “semplice” problema economico. Lusenti ne è consapevole. Le condizioni morali dipendono da quelle economiche, e viceversa, visto che l'uso che si fa del denaro incide sui comportamenti delle persone e delle comunità.

“Quando una banca contribuisce a sostenere imprese, famiglie e giovani sta già dando la sua impronta non solo morale, ma anche educativa. Per questa ragione per noi è importante fare anche educazione finanziaria. Che significa mettere a disposizione dei clienti tutta una serie di prodotti seri che possano aiutare le famiglie a mettere al sicuro il proprio futuro in tema previdenziale e assistenziale. Il bene comune si costruisce anche in questo modo: combattendo contro l'ignoranza in questo ambito”.

Sostenere il territorio significa anche essere un partner credibile per le aziende. E ciò ha richiesto una profonda trasformazione della banca e di chi ci lavora.

“Il mestiere di bancario ha cambiato pelle. E voglio ringraziare tutti i colleghi che non hanno avuto paura a rivedere il modo di lavorare. L'impegno di tutti ci ha consentito davvero di essere oggi al servizio del territorio. E' da anni che ci lavoriamo. E continueremo su questa strada.

Alcune aziende si sorprendono nel trovarsi di fronte a una banca che affronta, in condivisione, le loro problematiche di sviluppo. Abbiamo visto che funziona. Che le aziende rispondono bene e chiedono aiuto a noi e all'ampia rete di consulenze che abbiamo messo in piedi proprio per loro.

Riorganizzazione interna, digitalizzazione, passaggio generazionale, tutela del patrimonio, tematiche legate alla sostenibilità ambientale: negli ultimi anni abbiamo promosso numerosi incontri per fare informazione, generare conoscenza, far capire che siamo una banca al servizio del territorio. Altri ne faremo. Ora stiamo lavorando con molte aziende.

Non sto dicendo nulla di nuovo, sia chiaro. Le Bcc la loro parte l'hanno sempre fatta. Perché nasciamo dalle comunità e fin dall'inizio abbiamo creato coesione sociale tenendo insieme paesi, famiglie, imprenditori, produttori, consumatori.

Oggi la sfida da cogliere è andare oltre e rifare comunità in un mondo non comunitario e lacerato da continue crisi. Sono certo che vinceremo questa sfida proprio perché restiamo fedeli al nostro dna. Perché facciamo economia mettendo a reddito la comunità”.