Assemblea, grande partecipazione: votato bilancio e consiglio di amministrazione

Admin Ajax (5)
26 giugno 2020
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I soci di Cassa Padana hanno votato. E con una partecipazione che è andata bene oltre le aspettative e superiore anche a tutte le assemblea a normale svolgimento.

All’assemblea che si è tenuta oggi pomeriggio con lo strumento inedito del rappresentante designato, hanno espresso la loro intenzione di voto  2.178 soci, il numero più alto di sempre.

Gli argomenti più significativi all’ordine del giorno sono stati l’approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche.

Il bilancio 2019 è stato approvato da 2.144 soci con soli 3 voti contrari e 7 astenuti.

Il bilancio  chiude un triennio in cui gli obiettivi prefissati di arrivare ad una gestione caratteristica della banca stabilmente positiva possono dirsi raggiunti.

Il risultato economico finale negativo del 2019 (perdita di 31,132 milioni) è determinato fondamentalmente da poste di natura straordinaria e dalla scelta consapevole di eliminare definitivamente quegli elementi che nei prossimi anni avrebbero potuto essere da freno per lo sviluppo e l’efficienza aziendale.

E’ stata una decisione non facile, ma giusta e ben compresa dai soci, perché orientata verso una prospettiva futura - al di là di considerazioni di breve termine - che consente a Cassa Padana nei prossimi anni di crescere in modo efficiente, con adeguate marginalità e nelle piene condizioni di competitività sul mercato e capacità di risposta ai bisogni di imprese e territorio.

E’ stato un triennio intenso e fruttuoso, nel quale Cassa Padana ha messo a regime anche la riorganizzazione del lavoro che si pone gli ambiziosi obiettivi di curare al meglio tutta la clientela della banca e di favorire al massimo la crescita professionale dei dipendenti.

Rispetto al 2016, a fine 2019 gli impieghi netti sono cresciuti del 15%, il comparto gestito (fondi, sicav e gestioni patrimoniali) ha registrato un trend positivo del 68% e le commissioni nette sono aumentate del 19%.

Per quanto concerne la qualità dell’attivo, il rapporto tra crediti non performing e il totale crediti lordi (npl ratio) ha segnato un calo dal 13,74% al 10,48%; la copertura dei medesimi crediti deteriorati è aumentata dal 45,02% del 2018 al 51,86% del 2019.

Gli indicatori sono in linea con i livelli di sistema e le indicazioni della capogruppo Cassa Centrale Banca, che ha seguito e supportato a pieno la banca in questa fase delicata di passaggio.

L’altro argomento importante all’ordine del giorno è costituito dal rinnovo delle cariche.

Il risultato delle elezioni determina un importante rinnovamento nella governance, con l’ingresso in consiglio di amministrazione di forze giovani e competenze nuove, per meglio interpretare le complessità odierne.


I soci hanno votato in maniera compatta, in modo chiaramente uniforme in tutte le aree di competenza della banca, nella zona della Bassa Bresciana, del cremonese e del mantovano, nelle Valli, nelle province dell’Emilia Romagna e nelle zone di Verona, Rovigo e Ferrara.

Del nuovo consiglio di amministrazione non fa più parte il presidente Vittorio Biemmi, a cui va, insieme ai consiglieri uscenti Angelo Chiesa, Alessandro Gelmi, Antonio Masin, Oreste Ramponi, Ermelina Ravelli, Gianni Rodin e Giuliano Spinelli, la riconoscenza e il ringraziamento per gli anni che, con passione, competenza, sobrietà e disinteresse, hanno dedicato alla banca.

Il presidente, in un intervento pubblicato nei giorni scorsi, ha spiegato motivazioni e l’emozione di questo momento particolare.

Per il consiglio di amministrazione sono risultati eletti Romano Bettinsoli, Mirko Cominini, Valerio Costa, Giulia Ferrari, Elisa Marazzi, Monica Rossolini, Giancarlo Voltini, Stefano Zane Stefano e Claudio Iseppi.

Il nuovo collegio sindacale è composto da GianBattista Quaranta (presidente), Lorenzo Saldi e Teresa Federici.

Il collegio probiviri è formato da Giacomo Bettoni e Marina Ghiretti.

La prima seduta nel consiglio di amministrazione, in programma martedì 30 giugno, procederà alla nomina delle cariche sociali.

Il lavoro del prossimo Consiglio di Amministrazione verso un nuovo modello di business più efficiente poggia su basi solide costruite, sul lavoro prezioso di questi che sono stati anni di passaggio, non solo per Cassa Padama, ma per tutte le banche.

L’appartenenza al gruppo forte e solido di Cassa Centrale Banca rappresenta contemporaneamente un aiuto, uno stimolo e una salvaguardia rispetto al percorso che tutti insieme dobbiamo intraprendere.

Di seguito la tabella in cui viene sintetizzata l’evoluzione nel 2019 di alcuni dati significativi della Cassa.