Faralpisalò: confermato il sostegno di Cassa Padana per il 2023
Il nostro impegno per la squadra Dcps Verdeblù (Dipartimento calcio paralimpico sperimentale della FGCI) con il progetto "Senza di me che gioco è"
L'associazionismo è un'importante risorsa per il territorio. Una risorsa basata sulla generosità di coloro che decidono di mettere a disposizione degli altri il proprio tempo e le proprie energie.
Per questa ragione Cassa Padana ha deciso di rinnovare la collaborazione con la Feralpisalò, la società calcistica nata nell' estate 2009 dalla fusione di A.C. Feralpi Lonato con l’ A.C. Salò.
Fin dalla nascita del club, la mission societaria ha voluto identificare due correnti verso il quale proporsi: i giovani e il territorio che, dopo tanto tempo, rimangono i cardini del progetto sportivo, sociale e valoriale.
La Feralpisalò continua a perseguire la sua identità forte, basata sui valori e sull’impegno legato al territorio. Il club si impegna a migliorare la qualità di vita dei professionisti che ne formano la struttura e dei cittadini, non necessariamente tifosi, del suo territorio.
L’attività di formazione prevede un lavoro intenso e quotidiano specialmente nei confronti dei tanti giovani che sono iscritti alle attività sportive. Piccoli atleti che in futuro diventeranno uomini: ad essi è dedicato un grande impegno che possa risultare di sostegno alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, al fine di prepararli per un avvenire a cui tutti, anche chi non proseguirà nell’attività sportiva, dovranno far fronte.
Nello specifico Cassa Padana sostiene la squadra Dcps Verdeblù (Dipartimento calcio paralimpico sperimentale della FGCI) con il progetto "Senza di me che gioco è", nato nel 2015 e che ha visto fin dall'inizio Cassa Padana come partner.
"Essere partner di questo progetto", spiega Giuseppe Cò, gestore new business di Cassa Padana, "ci permette di rafforzare ancora di più il nostro messaggio di forte legame e vicinanza al territorio. Per Cassa Padana è un vanto e un orgoglio affiancare la Feralpisalò, club attivo e ricco di valori affini ai nostri. Grazie a questo progetto, gli atleti di "Senza di me che gioco è" riescono a vivere lo sport come un vero e proprio divertimento. Ci auguriamo che altri ragazzi possano aggiungersi a questo nutrito gruppo di ben 35 tesserati seguito da educatori e tecnici specialozzati".