Soci in festa, di nuovo insieme

Un incontro molto atteso, ospitato sabato 1 ottobre a Brescia, che giunge dopo tre assemblee condotte da remoto a causa della pandemia di Covid

Soci Presidente 1Ott2022
07 ottobre 2022
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“Siamo convinti che lo stile cooperativo sia la chiave per rendere sempre più efficienti e competitivi
i servizi che offriamo ai nostri soci e ai nostri clienti. La nostra banca tiene i piedi ben piantati per
terra, ma con lo sguardo al futuro. Ciò significa farsi carico delle necessità del territorio e lavorare
insieme per incidere concretamente nella vita delle persone”.

Con queste parole Andrea Lusenti, direttore generale di Cassa Padana, ha aperto il suo intervento
alla festa dei soci di Cassa Padana ospitata al Teatro Morato di Brescia lo scorso sabato 1 ottobre.

Un incontro molto atteso che giunge dopo tre assemblee vissute da remoto a causa della
pandemia di Covid, durante le quali i soci hanno potuto partecipare alla vita della banca solo grazie
al Rappresentante designato. Sabato, finalmente, ci si è potuti concedere una giornata di festa e di
confronto.

Alla platea di oltre 700 soci, il direttore ha offerto un po' di dati che raccontano una banca in salute
e in crescita. In aumento i clienti, passati dai 60mila del 2019 ai 64 mila dello scorso agosto. 60 le
filiali che presidiano tre regioni – Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna – e sette province.
Quattro le nuove filiali aperte negli ultimi anni per rendere più efficace il presidio di alcune aree
territoriali: Casaloldo, nel mantovano, Cona di Ferrara, Marcheno in Val Trompia e proprio in questi
giorni Peschiera, nel veronese.

Nonostante le difficoltà, Cassa Padana ha continuato a sostenere anche le iniziative culturali,
sportive, sociali e del tempo libero dei territori di competenza erogando negli ultimi 3 anni più di
800mila euro.

La festa del socio è stata anche l'occasione per annunciare il rilancio di Popolis, il portale web
territoriale fondato e sostenuto da Cassa Padana nel maggio 2000.

A pochi mesi dal compleanno numero 23, infatti, Popolis si rinnova e rilancia. Con una veste grafica che dà più spazio alle immagini e un'organizzazione dei contenuti più snella. Ma soprattutto con l'obiettivo di legare
ancora di più Cassa Padana al territorio grazie alla revisione del logo e del payoff e la scelta di
essere completamente digitale.

Popolis è stato di fatto la voce dei territori in cui opera Cassa Padana e da oggi lo è ancora di più.
L'obiettivo resta quello di aggregare una comunità di utenti sensibili ai temi legati ad
associazionismo, volontariato, sostenibilità, cooperazione, solidarietà.

Il potersi reincontrare per discutere sul futuro della banca è un fatto importante anche per il
presidente di Cassa Padana, Romano Bettinsoli.

“Siamo finalmente di nuovo insieme. Sono emozionato e felice” ha detto. E ha aggiunto: “Sì sono
felice per questo nostro incontro, nonostante il contesto non facile in cui ognuno di noi vive e
lavora.

Viviamo un’epoca di shock e sfide continue: la pandemia, la guerra in Ucraina, l’inflazione
che erode il potere d’acquisto, l’emergenza climatica e ci domandiamo come affronteremo tutto
questo.

Ma oggi siamo qui di nuovo insieme, pronti a dare forza alla nostra banca, sempre più
convinti che il cammino intrapreso sia quello giusto. Perché in questi anni le BCC hanno mostrato
al mondo che il loro modello mutualistico, partecipativo, di banche di comunità, ha la capacità di
sostenere famiglie e imprese, di presidiare territori a rischio desertificazione bancaria.

Nessuna dinamica di razionalizzazione potrà mai scalfire questo nostro Dna mutualistico. Siamo le
uniche banche locali in mano ai nostri soci, alle famiglie, alle imprese, ai territori in cui operiamo.
Per statuto raccogliamo le risorse dalla comunità cui poi le restituiamo. La nostra forza competitiva,
dimostrata ancora una volta in questi ultimi anni, sta proprio in questo nostro legame speciale con i
soci e con il territorio.

Bettinsoli ha spiegato anche il perché Cassa Padana ha rianimato il rapporto con la Federazione
della Lombardia: “Si tratta di una scelta che rientra in questa logica di cooperazione, per la quale ci
impegniamo a costruire una realtà più forte di prima, sulla base di idee e modalità operative nuove,
adatte a un contesto mutato. Come è stato in passato, noi siamo pronti a dare il nostro contributo
in modo leale, proattivo e con passione cooperativa”.

Siamo consapevoli che l'emergenza non è finita. Che altre sfide attendono banche e territori. Non a caso alla festa del socio è stato invitato il professor Roberto Savona, professore Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Brescia.

Al docente è stato chiesto di fare un quadro della situazione attuale. Il professor Savona è stato molto chiaro. Siamo di fronte a una ripresa economica rallentata a causa dell’aggressione russa all'Ucraina; a prospettive economiche peggiorate a causa dell’inflazione con un aumento generale dei rischi dei mercati finanziari; a tassi ufficiali che vengono aumentati in risposta all’elevata inflazione; all'aumento dei costi di finanziamento; a una minore crescita economica; a un probabile impatto negativo sul portafoglio prestiti degli istituti finanziari.

Una situazione difficile che ha visto, all'inizio, un sistema bancario europeo in una buona
condizione per patrimonio, qualità degli attivi, liquidità, redditività. E se l’impatto diretto della guerra
sulle banche fino a questo momento è stato contenuto, gli impatti indiretti sono di più ampia
portata: aumento dell’inflazione, indebolimento delle prospettive di crescita, inversione del ciclo dei
tassi di interesse.

In questo quadro, ha detto Savona, un ruolo importante lo possono avere proprio le banche di
credito cooperativo, le banche del territorio come Cassa Padana.

“Mentre le banche commerciali mirano a massimizzare i profitti” ha spiegato il docente, “le BCC
cercano invece di ottimizzare la quantità, il prezzo e la varietà dei servizi ai propri associati,
principalmente privati e PMI. La loro missione sociale è l'attenzione alla comunità”.

Ma anche per le Bcc la situazione economica attuale non è priva di rischi. Ma, ha tranquillizzato
Savona, “la loro diversificazione del rischio risulta per natura contenuta”. E può essere elevata
ancora di più. Attraverso l’affiliazione a società capogruppo, come Cassa Centrale Banca per
quanto riguarda Cassa Padana. E grazie a una buona governance.

I vantaggi per le Bcc sono evidenti: la maggiore conoscenza del territorio favorisce una migliore
selezione dei prestiti e un monitoraggio dei mutuatari più efficiente.

“Le BCC storicamente hanno avuto un ruolo fondamentale nella crescita economica regionale” ha
concluso il professor Savona, “perché offrono forme di finanziamento più personalizzate e
diversificate, hanno compartecipazioni a iniziative imprenditoriali, hanno sviluppato competenze
interne per la misurazione e gestione dei rischi e hanno un modello gestionale «adattivo»
nell’incerto contesto macroeconomico futuro”.

Quali sono le prossime sfide? Digitalizzazione: perché è la leva chiave per migliorare l’efficienza e
offrire alle banche nuove strade per la crescita dei ricavi. Transizione energetica e rischi climatici:
la guerra ostacola la transizione nel breve termine, ma la ricerca dell’indipendenza energetica dalla
Russia potrebbe accelerare la transizione verde a medio termine. Raccolta bancaria: da
finanziamenti stabili e a bassi tassi di remunerazione a finanziamenti all’ingrosso e sul mercato con
tassi di remunerazione più elevati e scadenze più ridotte.

La festa del socio di Cassa Padana si è conclusa con un rinfresco e con lo spettacolo del comico
romagnolo e star di Zelig, Giuseppe Giacobazzi.