Padernello per un giorno capitale europea della cooperazione
Il castello di Padernello ha ospitato un evento dedicato alla cooperazione, a cui hanno partecipato il presidente e il vicepresidente di Cassa Padana, Romano Bettinsoli e Mirko Cominini. Interventi di Priscille Szeradzki, presidente di EACB, Associazione europea delle banche cooperative, e Giuseppe Guerini, presidente di Cecop, Associazione europea delle cooperative sociali e del lavoro, e presidente di Cooperative Europe.

Il castello della bassa bresciana ha ospitato un evento di alto livello, organizzato dalla Fondazione Padernello, all’interno delle celebrazioni per i suoi 20 anni di vita, dedicato in particolare alle banche socie ed esteso alle BCC Bresciane.
Oltre al presidente e il vicepresidente di Cassa Padana, Romano Bettinsoli e Mirko Cominini, hanno partecipato direttori e membri dei Cda di BCC di Borgo San Giacomo, Basso Sebino, Brescia, Agrobresciano, BTL, nonché i vertici di Confcooperative Brescia e di diverse cooperative sociali.
Due sono stati gli interventi, dopo i saluti del presidente della Fondazione e di Marco Menni, presidente di Confcooperative Brescia e vice presidente nazionale: quello di Priscille Szeradzki, presidente di EACB, l’associazione europea delle banche cooperative, oltre che vicedirettore della francese Credit Mutuel e di Giuseppe Guerini, presidente di Cecop, l’associazione europea delle cooperative sociali e di lavoro e recentemente eletto anche presidente di Cooperative Europe.
Priscille Szeradzki era alla prima partecipazione ad un incontro in Italia e per Beppe Guerini era la prima uscita pubblica, dopo l’elezione ai vertici dalla rappresentanza europea cooperativa. Moderatore d’eccezione Sergio Gatti, direttore di Federcasse che ha evidenziato in premessa i numeri del Credito Cooperativo Italiano.
Priscille Szeradzki, 38 anni, da un lato ha rappresentato la forza ed il radicamento della cooperazione di credito a livello europeo (due europei su 7 sono soci di una banca cooperativa) e dall’altro la difficoltà ad essere riconosciuta la diversità di missione e di modalità di agire, rispetto al resto del sistema bancario, da parte delle autorità di vigilanza, che tendono alla standardizzazione e ad uniformare normative e controlli.
Le realtà cooperative hanno dietro una matrice popolare, vivono e respirano il territorio. Possono aiutare le istituzioni europee ad essere vicine alle esigenze reali e a non essere percepite come distanti dalle persone.
L’intervento di Beppe Guerini è stato incentrato sull’ineludibilità del pensare a livello europeo, se vogliamo mantenere i valori e la qualità della nostra vita. Di fronte a lobby potentissime che condizionano pesantemente, anche il settore cooperativo deve agire sempre più unito, nelle sue varie componenti, credito, agricoltura, servizi, sociale, per meglio rappresentare e difendere il suo diverso modo di competere sul mercato, e di essere vicini ai soci e clienti.
Ed è particolare, oltre che motivo di orgoglio, che proprio da Padernello, borgo di 50 abitanti, sia partito un messaggio così forte e che riguarda milioni di persone e le istituzioni europee. Priscille e Beppe sottolineano come insieme si può fare, si possono costruire nuove relazioni fra le persone e le istituzioni. Solo il metodo cooperativo è in grado di comporre conflitti e contemperare interessi diversi.
La mattinata, così intensa di contenuti di alto profilo, è stata preventivamente bene “indirizzata” da un’esibizione della “Si può fare band”, complesso musicale inclusivo che ha mostrato concretamente come insieme sia possibile. E’ stato un momento emozionante che ha contribuito a dare il giusto taglio ad un evento che entra nella storia della Fondazione.