Capitali per la crescita delle imprese
A Verona il 21 marzo un convegno sulla finanza straordinaria come opportunità per le imprese del Nord-Est
Quando e come attuare alleanze strategiche atte alla crescita dell’impresa attraverso linee esterne? Possono essere d'aiuto capitalizzazione, accesso graduale ai mercati, forme di finanziamento alternative e complementari al credito bancario per diversificare le fonti e accedere al mercato degli investitori professionali? E quale è oggi il ruolo della banca locale in questo contesto?
Belle domande, soprattutto in un Veneto che ha chiuso il 2022 con un aumento del valore aggiunto regionale del 3,8 per cento (0,5 punti in più rispetto alla media nazionale) ma che sta affrontando il 2023, come buona parte del Paese, con lo spettro della recessione: il tasso di crescita, infatti, quest'anno è previsto dello zero per cento.
A queste domande cercherà di dare risposta il convegno che Cassa Padana ha organizzato a Verona, il prossimo 21 marzo con inizio alle 16.30, nella sede di Confindustria Verona (piazza Cittadella 12): "Capitali per la crescita delle imprese. La finanza straordinaria come opportunità per le aziende del Nord-Est".
Un incontro molto voluto e che, dopo i saluti dei vertici di Confindustria e Cassa Padana, vedrà gli interventi di Sergio Simonini, consulente di Cassa Padana (“Il Ruolo della Banca Locale”), Giuseppe R. Grasso - CO-CEO presso Equita K Finance (“Fusioni e Acquisizioni per lo sviluppo” ), Marco Clerici - Head of Global Financing presso Equita (“L’accesso ai mercati dei capitali: Equity e obbligazioni” ), Mauro Iacobuzio - Head of ELITE Sales & Relationship Manager e Luca Tavano - Head of Mid&Small Caps - Primary Markets presso Borsa Italiana(“Come prepararsi alla crescita”).
In programma anche tre testimonianze dirette di altrettante aziende: Diego Toscani della bresciana Promotica S.p.a., Luca Businaro della trevigiana Novation Tech S.p.a. e Filippo Leone della bresciana Intred S.p.a.
Dalle fusioni all'accesso a mercati di capitali fino alla quotazione in borsa: questioni cruciali per una regione come il Veneto che conta 2.205 imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro che generano un fatturato di 174 miliardi di euro (il 53,5% del fatturato complessivo delle imprese del Veneto) e un valore aggiunto di circa 39 miliardi di euro.
In grande maggioranza imprese familiari, piccole e medie imprese, che nel 2021 sono cresciute più del sistema delle imprese familiari italiane. Un contesto che mette queste realtà così vitali e solide nelle condizioni di fare acquisizioni quasi doppia rispetto a quella delle imprese familiari italiane.
Sono imprese che hanno una grande propensione agli investimenti diretti all’estero e vedono come opportunità la quotazione in Borsa.
Secondo i dati dell'Osservatorio Pmi Euronext Growth Milan, centro di ricerca finanziario curato dall’Ufficio Studi di IR Top Consulting, al 31 dicembre 2022 erano 190 le società quotate, con una capitalizzazione di mercato complessiva di 10,6 miliardi di euro.
Nel Nordest, sono le 16 le Pmi del Veneto e 3 quelle del Friuli-Venezia Giulia quotate su questo mercato e che hanno raccolto oltre 210 milioni di euro rappresentando il 10% del totale e registrando una crescita media dei ricavi del +31% rispetto allo stesso periodo del 2021.