Alcide De Gasperi, nel nome della cooperazione
In collaborazione con Diocesi e Comune di Brescia, Cassa Padana sostiene la mostra "Servus inutilis. Alcide de Gasperi e la politica come servizio" incentrata sull’ Anno Degasperiano, in occasione del 70° anniversario della sua morte.
"Il futuro non verrà costruito con la forza, nemmeno con il desiderio di conquista ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà ". Alcide de Gasperi
C'è una certa emozione a veder associato il nome di Cassa Padana a quello di Alcide De Gasperi.
Succede in una mostra, in corso in questi giorni a Brescia, voluta come importante corollario ai tre giorni di Meeting, un evento rivolto all’intera città che metta a tema e in discussione la Speranza, articolato in incontri con autorità e personalità di rilievo, spettacoli teatrali e musicali, nonché momenti di convivialità.
Fino al 13 settembre il Duomo Vecchio ospita infatti “Servus inutilis. Alcide de Gasperi e la politica come servizio” - sostenuta da Cassa Padana con la Diocesi e il Comune di Brescia - un’occasione unica di riflessione sulla figura di uno degli statisti più influenti della nostra storia italiana ed europea.

Incentrata sull’ Anno Degasperiano, in occasione del 70° anniversario della sua morte, la mostra offre uno sguardo approfondito sulla vita e sull’opera di Alcide De Gasperi, un uomo che ha incarnato il concetto di politica come servizio al bene comune.
De Gasperi è stato presidente del consiglio tra il 1945 e il 1953, un periodo in cui in Italia è stata consolidata la democrazia e si è svolta la ricostruzione economica.
La visione di De Gasperi, tuttavia, era ancora più ampia e promuoveva la cooperazione internazionale come base per la pace. È stato l'uomo dietro l'adesione dell'Italia al piano Marshall americano e alla NATO. La sua leadership ha portato allo sviluppo di forti legami tra l'Italia e gli Stati Uniti, non un'impresa da poco visto che all'epoca era presente in Italia uno dei più grandi partiti comunisti dell'Europa occidentale.
Dalla fine della guerra, De Gasperi si è battuto attivamente per l'unità europea nella convinzione che fosse l'unico modo per prevenire futuri conflitti. Era motivato da una chiara visione di un'Europa unita che non sostituisca i singoli Stati, ma consenta loro di integrarsi e sostenersi a vicenda e di lavorare insieme.
La sua visione dell’Europa, fondata sulla cooperazione tra i popoli, rifletteva un approccio inclusivo e lungimirante, in netto contrasto con le divisioni nazionalistiche che avevano segnato il continente nei decenni precedenti. Per lui, il confine non era una barriera divisoria, ma un ponte tra culture diverse.
Dell'iniziativa e della mostra, con tanto di ringraziamenti a Cassa Padana, ne parla anche il servizio di Teletutto andato in onda lunedì 8 settembre.