Innovazione per le piccole e medie imprese: due borse di studio da Cassa Padana
Sono state consegnate a due laureati della magistrale in Innovazione e Imprenditorialità digitale, del campus di Cremona dell’Università Cattolica.
Due borse di studio con l’obiettivo di sviluppare l’innovazione nelle PMI, istituite con il contributo di Cassa Padana, dedicate ai migliori laureati della magistrale in Innovazione e Imprenditorialità digitale, nel campus di Cremona dell’Università Cattolica.
Le borse sono state conferite nel chiostro di Santa Monica dal direttore generale di Cassa Padana, Andrea Lusenti, dalla preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza, Annamaria Fellegara, e dal coordinatore del corso di laurea magistrale Fabio Antoldi.
Cassa Padana, fin dalle presentazioni delle lauree del primo anno accademico di questo corso magistrale, che rappresenta un unicum in Italia, sostiene lo studio, ritenendo che questo percorso formativo, insieme ad altri, rappresenti un’occasione per creare competenze nei giovani dei nostri territori, a beneficio del tessuto economico, ed in primis delle aziende, chiamate ad innovarsi per potersi rendere competitive sul mercato dei prossimi anni.
Nella foto qui sotto il direttore generale di Cassa Padana, Andrea Lusenti
Molto soddisfatti i due vincitori, Andrea Percudani e Matteo Borghesi Alquati, entrambi laureati con 110 e lode, che hanno raccontato la loro esperienza nel campus cremonese.
«All’inizio mi sentivo di poter essere un valido concorrente per questo bando, ma quando mi è stata comunicata la vittoria non me l’aspettavo più» ha spiegato Percudani, oggi collaboratore del Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale (Cersi), che ha sede a Cremona, laureato in Innovazione e Imprenditorialità digitale dopo la triennale, sempre alla Cattolica, in Economia aziendale – Double Degree in International Management, a Piacenza.
«Credo che dietro a questo risultato ci siano almeno tre gruppi di persone» prosegue Andrea. «La mia famiglia, che ha sostenuto cinque anni di sacrifici economici per permettermi di frequentare l’università e le esperienze annesse, come il Silicon Valley Immersion Program, all’University of San Francisco, e l’Erasmus in Austria al Management Center Innsbruck. Poi ci sono i professori, che mi hanno trasmesso la loro passione e hanno fatto sì che lo studio fosse uno sforzo appassionato, naturale conseguenza del loro amore per ciò che mi hanno trasmesso. Infine, i miei amici Nicolò Cassanelli, Giacomo Gambazzi, Alessandro Baiguera e Raffaele De Cesare, con i quali ho condiviso la maggior parte dei lavori di gruppo durante gli anni della laurea magistrale».
«L’obiettivo della mia tesi di laurea è stato indagare quale modello di valutazione si applicasse meglio a una startup del territorio cremonese» ha aggiunto Matteo Borghesi Alquati, oggi inserito in un talent program di Allianz, dopo la laurea e due esperienze in Accenture e KPMG.
«Mi occupo di analisi, pianificazione e sviluppo di progetti innovativi, coerentemente con il mio percorso di studi. E proprio per questo consiglierei questo corso, perché ti permette di sviluppare un modo di ragionare e di lavorare che, in un mondo come quello odierno, è una risorsa molto preziosa».
«Siamo davvero felici di essere qui, nel campus di Santa Monica» ha detto Andrea Lusenti, direttore generale di Cassa Padana e ha aggiunti: «Ci teniamo molto perché la collaborazione con istituzioni importanti del territorio è per noi fondamentale. I giovani sono nelle nostre corde e al centro dei nostri progetti. L’augurio che faccio a voi, che avete ottenuto questo riconoscimento, è di mantenere l’impegno e la dedizione che avete profuso in questi anni anche nel resto della vostra carriera e della vostra vita».
«Siamo molto riconoscenti a chi ha una vicinanza al territorio che mai come in questo momento si tocca concretamente con mano» ha spiegato Annamaria Fellegara.
«Cassa Padana ha riconosciuto in noi un soggetto meritevole di fiducia per il metodo, la tecnica e la cura con cui seguiamo i giovani. Il secondo grazie è a voi, studenti, e alla vostra classe. Accanto alle competenze verticali, avete imparato a lavorare con gli altri, a essere sensibili e a saper leggere i fenomeni. L’ultimo ringraziamento va al professor Fabio Antoldi, agli altri docenti del corso e a tutto il personale dell’ateneo che si dedica anima e corpo a questo meraviglioso campus».
L’assegnazione di queste due borse di studio, del valore di 2mila euro ciascuna, non è stata semplice.
«Siamo stati fortemente in difficoltà perché la classe ha espresso competenze davvero molto elevate» ha spiegato Fabio Antoldi.
«La media degli esami e il contenuto delle tesi ha giocato a loro favore. Ma altrettanto bravi sono stati i loro compagni, tra i primi laureati in questo nuovo corso di laurea che forma figure professionali fra le più richieste sul mercato del lavoro. Oggi il capitale umano è in assoluto la risorsa più scarsa che c’è. Basti pensare che nel 2004 la popolazione italiana tra i 25 e i 35 anni era pari a 8.600.000 persone. Vent’anni dopo sono 6.200.000. Abbiamo perso il 24 per cento di giovani. Non è un caso se oggi c’è una guerra sui talenti tra le imprese. La transizione demografica è una delle sfide che nei prossimi anni è destinata ad accelerare. Quindi una banca che investe sui giovani, e permette loro di esprimere al meglio il proprio potenziale, è doppiamente meritoria. Perché investire sui giovani talenti, oggi, è la scelta migliore che le imprese possano fare. E premiando il talento dei giovani si costruisce il futuro».
Nella foto di copertina, da sinistra: Andrea Lusenti, Anna Maria Fellegara, Andrea Percudani, Matteo Borghesi Alquati, Fabio Antoldi, Fabio Tambani e Matteo Burgazzoli