13 ottobre 2025
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Cassa Rurale e Artigiana della Bassa Bresciana: 50 anni di cooperazione, radici e futuro 

Cassa Padana ha celebrato la nascita della Cassa Rurale e Artigiana della Bassa Bresciana, costituita, nel 1975, dall’unione delle banche di Leno, Gambara, Pescarolo e Seniga e nucleo originario della nostra banca.

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Cassa Padana ha festeggiato i cinquant’anni dalla nascita della Cassa Rurale e Artigiana della Bassa Bresciana, costituita nel 1975 dall’unione delle banche di Leno, Gambara, Pescarolo e Seniga e nucleo originario della nostra banca.

L’evento, dedicato alle persone socie delle quattro filiali, e di quelle vicine per storia e territorio, ha rappresentato un momento di comunità, memoria e prospettiva, per celebrare le radici del credito cooperativo e riaffermare i valori che ancora oggi guidano Cassa Padana: mutualità, fiducia, responsabilità condivisa.

“Oggi celebriamo un momento che va oltre una semplice ricorrenza, ha ricordato Romano Bettinsoli, Presidente di Cassa Padana. Cinquant’anni non sono solo un traguardo, ma una base solida su cui costruire insieme il futuro. La nostra è una storia che nasce dal coraggio di donne e uomini del territorio, e che continua a vivere grazie al sostegno delle persone socie, al servizio delle comunità e dei loro progetti di vita”.

Durante la serata, le persone presenti hanno visitato la mostra fotografica e documentale "una storia che parla di noi”, un percorso che racconta la nascita della Cassa Rurale e Artigiana della Bassa Bresciana intrecciandola con le origini del credito cooperativo. Attraverso pannelli fotografici, la mostra ripercorre i momenti salienti di un cammino che ha visto la banca crescere insieme al territorio, mantenendo saldi i principi della cooperazione e dell’impegno verso le persone.

La serata è proseguita con un talk show moderato dalla giornalista Giusi Legrenzi, al quale hanno preso parte Andrea Lusenti, Direttore Generale di Cassa Padana, il professor Alberto Albertini, Roberto Ottoboni, Vicepresidente Vicario della Federazione Lombarda BCC, e Michele Pasinetti, Vicepresidente e Segretario Generale di Confcooperative Brescia.

I temi del dialogo

Alberto Albertini ha aperto il confronto con una riflessione sul significato antropologico della cooperazione, citando Giuseppe Verdi: “Tornate all’antico e sarà un progresso”. Ha raccontato come linguaggio, cooperazione e altruismo abbiano salvato l’umanità nei momenti più difficili della sua storia, ricordando che “la cooperazione è potente, ma fragile: va curata, mantenuta e protetta”.

Michele Pasinetti ha sottolineato la bellezza e la fatica del cooperare, un atto che nasce dal bisogno condiviso di costruire soluzioni comuni, aggiungendo che “solo unendo le diverse forme della cooperazione, bancaria, sociale, agricola, culturale, possiamo davvero dare risposte di sistema ai bisogni del nostro tempo”.

Roberto Ottoboni ha riportato l’attenzione alle radici del credito cooperativo, nato per dare risposte concrete a bisogni vitali come carestia e usura, ricordando che “il valore più alto resta sempre la persona: la relazione è ciò che distingue le BCC, ieri come oggi”.

Andrea Lusenti, Direttore Generale di Cassa Padana, ha ringraziato soci, socie e il personale di ieri e di oggi, di Cassa Padana, sottolineando il valore della mutualità intesa come lavorare insieme, uno per l’altro; un principio che oggi si rinnova anche attraverso progetti come l’Hub della Conoscenza, attraverso cui Cassa Padana mette in rete competenze, esperienze e opportunità per il territorio.

“Nel celebrare questo traguardo - ha concluso Lusenti - ricordiamo con gratitudine chi ci ha preceduto e ha creduto in un modo diverso di fare banca, al servizio delle persone delle comunità. A loro va il nostro pensiero e la nostra riconoscenza”.

L’evento, inserito nel calendario dell’Anno Internazionale delle Cooperative dedicato al tema “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”, si è concluso con un momento conviviale e musica dal vivo, in un clima di amicizia e partecipazione.

Cinquant’anni dopo quella unione, Cassa Padana continua a essere una banca di comunità, che costruisce relazioni di fiducia e genera valore sociale ed economico, accompagnando ogni persona socia e clienti nei propri progetti di vita.

Le radici ci tengono saldi, i legami ci fanno crescere.

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